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Guardare vuol dire anche toccare,sono le mani e gli occhi dell'artista che guidano l'azione,tracciando segni sulla superficie e manipolando la materia.

Conduce l'azione provocando ricordi,emozioni,sentimenti racchiusi nella propria memoria storica. Un gioco compositivo, che coinvolge occhi,mani e pensiero, il fruitore diventa così,nello stesso tempo,osservatore e osservato, spettatore è protagonista dell'azione provocata dall'artista,risolvendo in tal modo il conflitto esistente tra fare e vedere.

Stratificazioni,oggetti inseriti,impronte , sfidano la superficie su cui poggiano,impregnandola di energia vitale e di tensione. Stati d'animo ed esperienze

Vissute vengono registrate e annotate nelle opere, in modo scrupoloso , trattandosi di elementi che ispirano profonda spiritualità, di cui oggi si va alla ricerca. Quella grande spiritualità perduta a causa di una diffusa mentalità commerciale, che riceve rinforzi dalla razionalità della dea tecnologica. 

Il nuovo ideale è lo scenario quantitativo, la prevalenza della logica del possesso,il predominio dei più. Il lavoro economico produttivistico presiede 

all'organizzazione dei rapporti uomo-natura. I valori morali o comunque non economici sono spiazzati, soppressi,perché la loro affermazione distruggerebbe la logica dell'avere,perdendo il potere di alcuni che dispongono del lavoro di tutti.

Per questo continuerò  ad essere" un sognatore sociale" governato dagli impulsi del sentimento e dal furore di una fantasia inappagabile, che emerge dalle opere di opposizione e di impegno sociale,esse esprimono tutto ciò che è segretamente mio, le cose più intime , la potenza liberatrice di questa mia anima.

In pochi decenni la terra è diventata un misto di cose diverse rese uniformi,si sono diffusi nuovi tipi di peste, dalla droga alla depressione, dall'A.I.D.S

agli handicappati, a tutte le forme di carenza umana,causate dal mutamento e dallo sconvolgimento del quadro dei valori, tanto si parla e tanto poco

si opera, lasciando il tutto alla speculazione e al volontariato. Le vittime più consuete di questo tempo di assassini sono i più deboli, i disoccupati,i vecchi e i bambini. Il linguaggio dei media, i testi programmati, il mondo di celluloide trasferito nei circuiti della televisione,nuovo focolare domestico, universalizzano la coscienza e l'incoscienza. Gli uomini parlano ma non si dicono niente, come isole perdute nella corrente, nutrendosi di surrogati 

di valori che non appagano ma divorano. 

                                                                   Siamo "COME LE NUVOLE"

 

                      CORRIAMO SOFFIATI DAL VENTO.

 SVUOTIAMO I NOSTRI URAGANI NEI GIORNI PIÙ CUPI

                 

                           COME LE NUVOLE

 

CI DISTENDIAMO SERENI NELL'AZZURRO IMMENSO

MUTANDO LE NOSTRE FORME

                              COME LE NUVOLE

CADIAMO COME FERTILE PIOGGIA E POI........

                     

                             COME LE NUVOLE

CI DISSOLVIAMO NEL TEMPO 

 

                                                                                             Carmelo Compare